I fatti incresciosi che accadono in questi giorni colpiscono l’immaginario dell’intera comunità LGBTQI*. In questi mesi sta succedendo di tutto. Prime tra tutte le olimpiadi invernali, si tengono in un paese in cui La Duma ha approvato il divieto di propaganda un mese fa. Luxuria è stato in stato di fermo per ben due volte per aver osato sventolare bandiere arcobaleno e indossare una maglia con la scritta “Gay is ok”. Le notizie su Sochi sono ben diffuse a mezzo stampa, ma più terribili sono quelle che arrivano dall’Uganda, in un preoccupante silenzio. Yoweri Museveni ha firmato una legge che condanna all’ergastolo le persone omosessuali.
Nel nostro Paese continuano i suicidi a causa dell’omotransbullismo.
Cosa potremmo fare oltre che sentirci male dentro ogni volta che sentiamo di azioni contro la comunità e i diritti LGBTQI*? Questi sono i miei suggerimenti.
Informarsi
Puoi informarti alla vecchia maniera, attraverso giornali e trasmissioni di politica e cultura, oppure puoi farlo come la maggior parte degli appartenenti all’era digitale: iscriviti a gruppi facebook e ai twitter di associazioni, influencer ed enti lgbt accreditati e ai feed dei principali blog.
Eccone alcuni:
https://www.facebook.com/Arcilesbica
https://www.facebook.com/ufficiostampa.arcigay
http://www.queerblog.it
https://www.facebook.com/sportellotrans.alamilano
https://www.facebook.com/milk.milano
Puoi anche seguire hashtag interessanti come #allacciamoli.
Firmare Petizioni
Spesso online girano petizioni, lo so che poi la tua inbox diventa un’accozzaglia di roba inutile, ma dai, cosa ti costa?
Inizia con questa > https://www.allout.org/en/actions/kill-the-bill
Diffondere informazioni
Premere il tasto “condividi” su facebook ti da il modo di informare tutti i tuoi contatti su quello che accade e loro possono farlo a loro volta ampliando la rete di consapevolezza. Non bisogna di certo limitarsi al solo Facebook: Pin it, tweet it, spread it!
Produrre informazioni
Partecipare a manifestazioni pubbliche per esprimere il proprio dissenso è sicuramente un modo di produrre informazioni.
Se sei un creativo puoi pensare di offrire gratuitamente i tuoi servizi ad associazioni che hanno bisogno di dare eco alle proprie iniziative, creando volantini, documentando manifestazioni o creando opere originali.
Ecco cosa ho fatto io per ITEF UGANDA , un’associazione che si occupa di educazione ai diritti umani.
Ci sono moltissimi videoblogger che hanno canali youtube legati a tematiche LGBTQI* . Non devi certo arrivare al loro livello, ma se non hai una pessima dizione come la sottoscritta, i video di storytelling possono essere un bel modo di opporsi alla carenza di informazione e sono facili da diffondere.
Nel caso in cui tu non sia videogenico puoi pensare di produrre un testo, come sto facendo io in questo momento.
Un’alternativa è portare dei segni esteriori che facciano informazione al posto tuo, come nel caso dell’iniziativa dei lacci.
Fare da change agent
Partecipa attivamente alle manifestazioni organizzate nella tua città oppure pensa ad una persona contraria ai diritti LGBTQI* che conosci e datti il compito di farle cambiare idea. Non è certo facile , ma se ci si riesce è davvero una grande soddisfazione e un passo in più verso un mondo migliore.