Oggi vorrei parlare del silenzio.
Il silenzio distrugge i rapporti di coppia: qualsiasi psicoterapeuta può dirvi quanto sia importante il dialogo in una relazione.
Il silenzio contribuisce alla crescita della criminalità: un comportamento omertoso regge gli intrecci di potere delle mafie.
Il silenzio distrugge i rapporti familiari: quando i membri di una famiglia non comunicano le loro paure e preoccupazioni ognuno accumula ansie e solitudini di cui gli altri non sanno nulla che vanno a sfociare in rabbia. Gli scontri che ne derivano probabilmente sono per motivi futili e potrebbero essere evitati.
Il silenzio distrugge i processi aziendali e sfavorisce la produzione creativa: persone che collaborano allo stesso processo, non comunicando le loro idee e le proprie difficoltà sul lavoro, abbassano il livello di produzione e appesantiscono il flusso di lavoro.
Il silenzio provoca morte: alcuni ragazzi appartenenti alla comunità LGBTQI*, non potendo comunicare alle loro famiglie la propria identità sessuale, costretti quindi a vivere nel silenzio, si trovano da soli innanzi ad ansie e soprusi, frutto dell’ignoranza della società riguardo il loro orientamento sessuale. Quelli che tra loro hanno delle personalità più fragili, sentendosi stretti ad un angolo e privati del diritto alla vita, progettano, tentano o commettono suicidio.
Il silenzio alimenta l’intolleranza: ogni volta che si tace davanti ad un comportamento razzista o sessista si moltiplicano le probabilità che questo si ripeta o venga imitato.
Non credi che dovresti smettere di tacere adesso?
Invito coloro che si riuniscono nelle piazze e praticano il silenzio alla costruzione di un dialogo, d’altronde stare in piedi favorisce l’apertura del diaframma.